Arresto cardiaco fatale in due bambini: possibile ruolo di Ondansetron


Ondansetron ( Zofran ) è comunemente usato per trattare il vomito nella gastroenterite, ma la scheda tecnica contiene un black box ( massima avvertenza ) da parte dell’Agenzia regolatoria degli Stati Uniti, FDA ( Food and Drug Administration ), per il possibile rischio di prolungamento dell’intervallo QT.

Sono stati segnalati due casi pediatrici di arresto cardiaco, refrattario, ad esito fatale dopo somministrazione di Ondansetron.

Un ragazzo di 10 anni precedentemente sano si è presentato al Pronto soccorso con i sintomi della gastroenterite.
Dopo la somministrazione di liquidi per via endovenosa, Morfina, antibiotici e 2 dosi di Ondansetron, il paziente è diventato non-responsivo con respiro agonico e una tachicardia a complesso largo coerente con la tachicardia ventricolare.

In un secondo caso, un bambino di 86 giorni con cardiomiopatia congenita, non-identificata in precedenza, si è presentato al Pronto soccorso con i sintomi della gastroenterite.
Il paziente ha ricevuto Ondansetron e successivamente è andato incontro a ripetuti attacchi di tachicardia sopraventricolare, che sono progrediti fino a fibrillazione ventricolare.

I tentativi di rianimazione non sono riusciti, ed entrambi i pazienti sono deceduti.

Ondansetron può causare effetti di prolungamento dell'intervallo QT in modo dose-dipendente, che sono clinicamente più rilevanti quando sono presenti altri elementi proaritmici.
L’esperienza pubblicata sull'uso di Ondansetron nei bambini di età inferiore ai 2 anni è molto limitata.

In precedenza erano stati segnalati due casi di morte dopo la somministrazione di Ondansetron per gastroenterite.

In conclusione, i pazienti possono avere fattori di rischio nascosti che, assieme a Ondansetron, possono tradursi in uno stato proaritmico che favorisce l’insorgenza di aritmie.
La somministrazione di Ondansetron deve essere personalizzata e usata con cautela nei pazienti con fattori di rischio aritmici. ( Xagena2016 )

Brenner SM, Boucher J, Pediatr Emerg Care 2016; 32: 779-784

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